lunedì 28 marzo 2011

Addio a Franco Quadri


(qui, con Pina Bausch, grandissima coreografa tedesca e amica)                             
L'addio sarà in teatro, naturalmente. Domani 29 marzo nella Scatola Magica del Piccolo Teatro di Milano. Parleranno attori e attrici. Lo saluteremo in tantissimi.
Ho lavorato cinque anni alla Ubulibri, la casa editrice da lui fondata nel 1979. Da più di cinquant'anni, senza retorica, il teatro occupava la sua vita. Il segno che lascia come critico, saggista, scrittore, traduttore ed editore è davvero insostituibile.
A lui va riconosciuta la geniale invenzione del Patalogo, annuario che cataloga un anno di spettacoli e che ha visto la collaborazione di nomi eccellenti.
Con lui la critica passa da commento accademico a riflessione e militanza da prima linea registrando grandi cambiamenti del teatro, scoprendo grandi talenti e imponendo autori notevoli.
La sua morte è certamente la fine di qualcosa e la sua eredità intellettuale non sarà cosa semplice.
Andrea Adriatico oggi su Repubblica (edizione Bologna) scrive: “Non credo ci sia persona che pratichi, legga, o semplicemente ami il teatro in Italia che non abbia avuto a che fare con qualcosa di suo. E chi mai, di questi tempi, sarebbe capace di investire tanta vitalità, tanta energia e tanto denaro su nomi, testi e strutture teatrali così fragili e lontane dal consumo di massa?”
Sottoscrivo in pieno.
Grazie Franco!

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