venerdì 1 aprile 2011

“Non esistono donne brutte, esistono soltanto donne che si trascurano” Biki

                                

“Biki, le pieghe, gli intervalli, il tessuto pieno e il merletto aereo, le cuciture, gli orli sono elementi del ritmo esatto e dell'incognito indistinto e perciò della poesia”

Ode di D'Annunzio per ripagare l'amica sarta a cui il Vate aveva comprato, senza saldarla, l'intera collezione di lingerie come gentile omaggio alla pianista Luisa Baccara.

Elvira Leonardi sposata Bouyeure, ovvero Biki, sarta.


Gli inizi in società con Gina Cicogna, nel laboratorio di via Sant'Andrea, a cucire mutande e camicie da notte. Dopo la guerra, in proprio, a vestire le grandi dive come Maria Callas.


Domina, il nome della prima linea di lingerie di Biki, il nome le era stato suggerito da Gabriele D'Annunzio.


La nonna, sposata in seconde nozze con Giacomo Puccini, il grande compositore. La mamma, Fosca Geminiani, vedova Leonardi sposa in seconde nozze Mario Crespi, proprietario del Corriere della Sera


“Nonno Tato!” Biki a Giacomo Puccini.
Puccini a Biki: “la mia modosa Bicchi


Biki, una grande fan di Beautiful. Aveva dato ordine ai camerieri di non disturbarla per nessun motivo quando guardava la soap.


Sulla trasformazione della Callas: “era disastrosa, una mastodontica sciuretta che amava il coordinato, le scarpe uguali alla borsettina meglio se di vernice sberluccicante. Venne in sartoria da me e dal mio genero Alain Reynaud che era stato assistente di Jacques Fath. Si era messa a dieta, era appena sotto il quintale, ma già si muoveva come una magra, aveva l'allure della magra. Affinchè non sbagliasse Alain aveva numerato tutto il suo guardaroba e le aveva scritto gli abbinamenti.”


Biki: “Le signore che, negli anni Cinquanta, si vestivano alla Upim e raccontavano che vestivano da me, oggi si vestono davvero da Biki ma per non farsi notare dicono che vanno alla Upim”

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