lunedì 2 aprile 2012

20134Lambrate _ Edith Piaf


"Guardate questa personcina minuta le cui mani sono simili a quelle di una lucertola. Guardate la  sua fronte degna di Bonaparte, gli occhi ciechi che hanno appena ritrovato la vista. Come canterà? In che modo si esprimerà? Come riuscirà a far uscire da quel piccolo petto gli enormi lamenti della notte? Eccola che canta, o meglio, che come l'usignolo in aprile si esercita nel suo canto d'amore. Avete mai sentito un usignolo all'opera? Si sforza. Esita. Gratta. Si strozza. Si butta e ricade. E poi all'improvviso lo trova. Vocalizza. Sconvolge."
Jean Cocteau nel prefazione del libro Au Bal de la chance, La mia vita, di Edith Piaf, Castelvecchi pag. 192


Guai a contraddirla, al ristorante sceglieva da sola il menu e lo imponeva a tutti per risparmiare tempo.
                              
Aznavour e gli altri amici assecondavano sempre tutti i suoi capricci, persino andare a vedere lo stesso film dieci giorni di seguito, in prima fila. Accadde per Il terzo uomo, di Carol Reed (vederlo l'undicesima volta fu la prima cosa che la cantante volle fare appena arrivata a New York per la tournée.
                             
Aldo Busi: "Edith Piaf era bruttina, 38 chili o poco più, malata, il ritratto di quello che i francesi chiamano laideur, sembrava il monumento vivente a tutti gli handicap, e invece guardate cosa riuscì a fare: con la sua voce, la sua forza, riuscì a proiettare una tale aura da apparire bellissima, da farsi amare dagli uomini più belli di Francia come Yves Montand."

Marlene Dietrich, perplessa nel vedere la sua amica prendersi anche tre amanti per volta: "Mi faceva venire le vertigini con tutti i suoi amanti che dovevo accompagnare, a casa sua, da un nascondiglio all'altro."
                           
Amante di Marcel Cerdan, morto pochi mesi dopo su un volo diretto a New York. Edith Piaf, che lo aspettava in America e gli aveva chiesto di prendere l'aereo e non la nave perché ci mette troppo, gli dedicò al Versailles L'Hymnè à l'amour, ma si sentì meno dopo poche strofe.

Schiava dell'alcol e della morfina dopo la morte di Cerdan.
Morì a 48 anni di cirrosi, elogio funebre di Cocteau poche ore prima di spegnersi per un infarto.                              

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...