giovedì 28 febbraio 2013

20134Lambrate_ Pina Bausch

PINA BAUSCH
                               
"Una monaca col gelato, una santa con i pattini a rotelle, un volto da regina in esilio, da fondatrice di ordine religioso, da giudice di un tribunale metafisico che d'improvviso ti strizza l'occhio." Federico Fellini
                     
Philippine Bausch nata a Solingen in Germania il 27 luglio 1940 da genitori proprietari di un ristorante che avrebbero voluto averla accanto nell'attività di famiglia.
Lei a 14 anni entra nella scuola di ballo di Essen diretta dal coreografo espressionista Kurt Jooss.

Dopo il diploma si trasferisce a New York e inizia a danzare con il New American Ballet.
Diventa coreografa e fonda a Wuppertal, in Renania il Tanztheater.
Pina e Franco Quadri
                      Il suo metodo per costruire le sue coreografie era: prendere i ballerini, metterli sul palco e farli rispondere, danzando a semplici domande quali: " da piccolo avevi paura del buio?" "cosa fai quando ti piace qualcuno?"

                              
"Il mio lavoro è come un unico, grande pezzo, che nasce a partire dalle domande che più ci premono: si esplora, s'interroga, si guarda all'indietro, si riprende il viaggio."

Quella volta che, agli inizi della carriera, lei e la sua compagnia di Wuppertal dovettero restare chiusi negli uffici del teatro fino a notte fonda perché fuori il pubblico li aspettava in strada per dimostrare il proprio dissenso.
                               
Privato impenetrabile. "è perché tutto in me si confonde. Certo, c'è una data di nascita, una scuola, un compagno di vita che lavorava con me e che è morto, era scenografo, si chiamava Rolf. Poi ho incontrato un professore di letteratura cileno, Ronald Kay, ho un figlio di 17 anni, Rolf Salomon Kay, è alto. E non balla."
                        
La Bausch ai giornalisti durante la conferenza di presentazione di Café Muller, qualche anno dopo al Teatro Argentina di Roma, seduta di fronte al sindaco a bere vino siciliano e a fumare: " Non so cosa dirvi... dimenticate tutto quello che conoscete della danza e aprite bene gli occhi, le orecchie e gli altri sensi."
Pina e Wim Wenders
                        
Wim Wenders, grande estimatore di Pina, avrebbe voluto dirigerla in un film in 3D. "Le due dimensioni non bastano per catturare il lavoro di Pina, Quando ho scoperto la sua danza sono rimasto scosso in profondità. Una magia che volevo catturare al cinema."

Pina, mancata cinque giorni dopo che le era stato diagnosticato un cancro. 

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