venerdì 13 settembre 2013

20134Lambrate_ MARLENE VS LENI parte terza

                     

MARLENE: 
L'angelo azzuroro le frutta un ingaggio a Hollywood. Giocando con luci e ombre, mettendola a dieta, von Sternberg creò l'icona Marlene, la vamp da contrapporre alla Garbo. Dal 1930 al 1935 girano insieme sei film, in cui l'attrice riveste ruoli di spie misteriose, cabarettiste, divoratrici di uomini che si concedono strappi omossessuali (celebre il bacio a una donna in Marocco).
Questi sono gli anni in cui anche la sua vita privata è piena di liaison e relazioni anche con donne.
Come la sua rivale anche lei nella sua autobiografia cerca di offrire un'immagine molto edulcorata: monogama, madre e nonna affettuosa.


Secondo i biografi, è il desiderio di aderire all'immagine di figlia ideale sognata da Josephine.
L'autobiografia Grazie a Dio, sono berlinese denuncia quanto lei si sentisse tedesca.
L'ascesa del nazismo,la costringerà prima a una posizione cauta - per via della famiglia ancora a Berlino - poi di rottura nel 1939, quando ottiene anche il passaporto americano.
Allo scoppio della guerra, si esibirà per le truppe  impegnate sul fronte europeo e africano, rivivendo una seconda giovinezza. La canzone Lili Marleen è legata alla sua voce, una voce al servizio del nemico.
Marlene uscirà dalla guerra a testa alta. 
Come Leni resterà sotto i riflettori fino a tarda età.
Nel 1975 in seguito a una caduta deciderà di ritirarsi dalle scene.
Il suo ultimo film con Dadiv Bowie Just a gigolo è del 1979.
                

Nel 1997, a cinque anni dalla sua scomparsa, il comune di Berlino le ha dedicato una piazza con una targa che recita: "Alla star mondiale berlinese del cinema e della canzone. In nome della libertà e della democrazia, di Berlino e della Germania."
La patria di cui Marlene non ha mai smesso di esser orgogliosa.



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