mercoledì 29 gennaio 2014

20134lambrate_Edith Head 2° parte

Veste 1131 film. Vince 8 Oscar e riceve 35 nomination. Sa come prendere le persone, quali tessuti rendono al meglio sullo schermo, quando sorridere e quando dire sì e quando invece azzardare un "non sono sicura che funzionerà."
"Se vuoi durare in questo mondo devi dargli quello che vogliono." o meglio " Devi fargli credere che gli stai dando quello che vogliono."
                


In questo è maestra. "Sono più brava come politica che come stilista."
Il primo lavoro è un disastro: per il candy party di The Golden Bed di DeMille decora i costumi delle ballerine con caramelle vere che con le luci si sciolgono facendo diventare il set un pasticcio appiccicoso. 
Un'altra volta deve addobbare un elefante ma la ghirlanda di fiori e frutta finisce nella pancia del pachiderma prima del ciak. 
Edith è però intraprendente e instancabile.
Se le chiedono un'idea ne porta quattro.
Sa trattare con tutti, anche con le sartine messicane perché parla spagnolo.
                    

Lavora sei giorni su sette, ma spesso anche la domenica. Il primo matrimonio finisce per questo. 
Il secondo con un art director della Paramount che rispetta la sua indipendenza durerà quarant'anni. Non si arrabbia nemmeno quando la sicurezza di Liz Taylor lo trattiene fuori perché la moglie, accorsa a consolare Liz dopo la fine del matrimonio con Burton, si è dimenticata di dare agli agenti il nome del marito.
Prima di diventare responsabile costumi della Paramount lavora all'ombra di Howard Greer: da lui impara a disegnare veramente. 
Nel '27 diventa assistente ma è solo nel '38 che che diventa responsabile costumi.
                 

Gli occhiali rotondi di Edith sono un marchio di stile (la Edna stilista dei Supereroi del film GLI INCREDIBILI è un omaggio a lei). 
Nel '38 comincia a indossare lenti scure. Per rendersi imperscrutabile? "Per nascondere le lacrime" si lascia scappare.
Lancia mode, veste dive. Durante la guerra disfa vecchi abiti per crearne di nuovi. Abolisce pieghe, volant e giacche per risparmiare sui tessuti.
Lancia messaggi alle donne americane dicendo che la seta è fuori moda, invitandole a usare il cotone, a creare vestiti da sole o reinventare una vecchia camicia bianca usando spille al posto dei bottoni.
Lancia la moda del double-duty come contributo alla causa.
Nel 1945 le viene offerto uno spazio in un programma radiofonico. I suoi consigli sono pratici e diretti. 
Quando dice alle donne morbide di evitare le stampe fa esempi glam: i pois grandi non li metterebbe mai a Ingrid Bergman che è alta e imponente, ma a Veronica Lake che è uno scricciolo. 
Ha le sue avversioni. Spalline in primis.

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